Lotto Soudal, John Lelangue difende il sistema ciclismo: “Perché mettere in dubbio un modello che funziona perfettamente”
Per John Lelangue il modello del ciclismo attuale va bene così com’è. Durante la pandemia di coronavirus, che ha costretto al rinvio di tante corse, altri colleghi del team manager della Lotto Soudal, come ad esempio Dave Brailsford, avevano messo in questione il modello del ciclismo totalmente dipendente dagli sponsor e troppo legato a una sola corsa, il Tour de France. Intervistato da Le Soir, invece, il belga ha dichiarato che secondo lui il modello attuale funziona perfettamente e non teme troppo le conseguenze del coronavirus, pur consapevole che lascerà comunque il segno in qualche modo.
“Il ciclismo è sopravvissuto per oltre 50 anni nel modo in cui sopravvive oggi – ha spiegato – Non ci sono meno corridori, né meno sponsor rispetto agli anni 90 o agli anni 2000. Perché mettere in dubbio un modello che funziona perfettamente?”.
I corridori della formazione belga hanno comunque deciso di ridursi volontariamente lo stipendio per aiutare la squadra a fronteggiare la crisi economica, ma la situazione finanziaria del team resta solida grazie alla conferma degli sponsor storici, che Lelangue promette di ripagare in visibilità: “Il nostro lavoro è offrire visibilità agli sponsor nelle migliori condizioni possibili. Il ciclismo non ha “beni”, ad esempio quando nel calcio uno sceicco compra il PSG si trova ad avere uno stadio e calciatori da vendere e comprare. Il ciclismo funziona secondo una logica diversa, solo bici e macchine sono di nostra proprietà. Alla Lotto Soudal abbiamo la fortuna di lavorare con partner stabili. Il contratto arriva già al 2022. Con la Lotto lavoriamo ormai da 35 anni e la Soudal è un nostro sponsor già da 6 anni”.
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